Bentornato Lou Vario!

Esperienza, carisma e abnegazione: sono i tre ingredienti principali che Lou Vairo, nuovo Coordinatore tecnico azzurro, può e deve dare alla Nazionale di hockey, insieme all’aiuto che avrà da Ivano Zanatta, Stefan Mair e Roberto Scelfo.

Un palmarés, il suo, da fare invidia: sessantanove anni, nativo di Brooklyn (NY), inizia la carriera negli anni ’70. Dopo essersi fatto le ossa, nel 1983, diventa capo allenatore della nazionale USA. Da qui inizia la sua “escalation”: guidando la squadra americana ai Mondiali del gruppo B e al settimo posto ai Giochi Olimpici Invernali del 1984. Nel 1980, è già inserito nel roster della Nazionale a “Stelle e strisce”: il suo ruolo è di scouting.

Anni di studi e apprendimento, a cavallo degli anni ’70, alla scuola del leggendario coach sovietico, Anatoli Tarasov, lo portano ad apprezzare ed introdurre un metodo europeo.

Una fase della vita che per Vairo rimane una pietra miliare: “Mi ricordo – spiega il neo coordinatore – che guardando giocare la squadra sovietica, ne rimasi incantato, al punto da decidere di scrivere una lettera a Tarasov. La cosa strana è che non avevo l’indirizzo per recapitarla. Mi limitai a scrivere: Mosca, URSS. Passarono diversi mesi, finché un giorno ricevetti una sua risposta”.

Un evento che lascerà il segno nella sua formazione professionale. Con gli Stati Uniti, prima guida l’ Under 20 in cinque edizioni iridate juniores, successivamente quattro Campionati Mondiali, dal 2000 al 2003, con la Nazionale maggiore.

Una delle principali ambizioni, per un allenatore, è fare l’esperienza nel campionato professionistico USA, in questo caso la NHL. A Vairo, negli anni ’80, si aprono le porte di questo mondo: l’incarico è di vice allenatore, la squadra i New Jeresy Devils.

Archiviata la parentesi NHL, parte l’avventura europea: allena la Nazionale olandese ai Mondiali del 1987 e la squadra (sempre olandese) del Tiburg Trappers. Il primo step in Italia è con il Fassa, in un secondo tempo il Saima Milano; con la squadra milanese, arriva anche il titolo nazionale. È il 1991 e la formazione meneghina era composta da: Paul Beraldo, Richard Bragnalo, Andrea Brega, Marco Capone, Gerard Ciarcia, Anthony Fiore, Daniel Fascinato, Marco Favalli, Joseph Foglietta, Fabio Frison, Mark Johnson, Kevin Lavallee, John Roberto Manno, Gianfranco Odino, Rico Rossi, Andrea Spiriti, William Stewart, Dave Tomassoni, Maurizio Vacca, John Vecchiarelli, Joseph Michael Zanier. 

In quello stesso anno, vincente, diventa anche assistente allenatore della Nazionale italiana, contribuendo al successo nel Pool B ai Mondiali, disputati a Ljubliana. La carriera di Lou Vairo, viene premiata a livello internazionale nel 2010, quando gli assegnano il “Paul Loicq Award”, per il suo contributo l mondo dell’hockey internazionale.

Ora la nuova avventura “made in Italy”, con una nuova sfida, al posto di Tom Pokel, che ha guidato l’Italia negli ultimi due anni.

Far crescere i giocatori italiani e tutto il movimento: è questo uno dei primi se non il primo obiettivo di Vairo, valorizzando i giovani e anche gli allenatori di casa nostra. Questo non esclude l’utilizzo di oriundi, in futuro, ma per il momento la crescita dei nostri ragazzi, riveste un’importanza fondamentale. È per questo motivo che, nel primo appuntamento internazionale, all’”Euro Ice Hockey Challenge” di Budapest (HUN), dal 7 al 9 novembre, nel quale l’Italia affronterà Ungheria, Corea e Polonia, tutti i convocati sono italiani “doc”.

Una sfida e un progetto importante, che si rispecchia nelle parole di Tommaso Teofoli: “Sono soddisfatto dello scelta dello staff tecnico – commenta il responsabile del settore hockey ghiaccio che crede nella crescita del movimento italiano – è una scelta voluta per valorizzare i giovani giocatori italiani. Allo stesso tempo, faremo una valutazione dei risultati che arriveranno, in un periodo a lungo termine. Certo, non sarà un inizio facile, come in tutte le cose impegnative, ma credo che siamo sulla strada giusta”.

L’appuntamento di Budapest è il primo test in vista dei ”Campionati del Mondo, 2015 IIHF, Divisione I Gruppo A” di Cracovia, dove l’Italia si troverà di fronte: Kazakhstan, Giappone, Ucraina e la nazione ospitante: la Polonia.

 

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