Mondiali: il Kazakistan supera l’Italia

MONDIALI – DIVISIONE I – GRUPPO A – CRACOVIA – POLONIA (19-25 aprile 2015)

Ultimo impegno dell’Italia prima di congedarsi dai Mondiali di Divisione I – Gruppo A di Cracovia. Dopo due vittorie, contro Polonia ed Ucraina, e due sconfitte, contro Ungheria e Giappone, l’Italia cerca un risultato di prestigio contro il Kazakistan. Quest’ultima nazionale è a punteggio pieno ed ha già ottenuto, prima di questa gara, primo posto e promozione. L’Italia, invece, non può  più ambire alla Top Division. Italia e Kazakistan si ritrovano sul  ghiaccio dopo le due amichevoli di Trento ed Asiago che sono state vinte entrambe dalla compagine asiatica. Riguardo alle formazioni l’Italia si presenta senza il difensore Armin Hofer fuori per problemi ad un ginocchio e Diego Kostner (già assente contro il Giappone per i problemi ad una spalla). Il Kazakistan non schiera due pedine importanti come il difensore Kevin Dallman e l’attaccante Fyodor Polyschuk.

Inizio un po’ in salita per l’Italia contro la capolista del girone che usufruisce anche di un powerplay al 3’ dopo per una penalità fischiata a Marchetti. In penalty killing il Blue Team resiste e cerca poi di creare gioco. Al 6’ arriva la prima rete dell’incontro. Khudyakov ruba il disco in zona neutra e lancia Rymarev. L’attaccante kazako trova sulla blu un corridoio centrale e s’invola verso la porta azzurra. Prima finta un tiro, poi supera Bernard ed insacca il vantaggio avversario. La squadra azzurra reagisce e cerca di portarsi dalle parti di Poluektov ma nonostante qualche buona azione il puck non entra contro un Kazakistan che fa la sua partita senza strafare. Primo tempo Kazakistan avanti di un gol e l’Italia che chiude in powerplay.

Il Blue Team non si perde d’animo nel secondo tempo e gioca alla pari dei kazaki creando un buon volume di gioco nella difesa avversaria complice anche un inizio in powerplay. Al 23’ tiro di Sullivan dalla distanza e disco che si ferma in mezzo allo slot dopo una parata più che fortunosa dell’estremo avversario. Passano i minuti ed Italia costantemente all’attacco anche se il risultato non cambia. L’Italia fa girare bene il disco nella difesa avversaria ma manca sempre il tocco finale. A metà tempo arriva una fiammata della formazione asiatica ma Andreas Bernard è attento su tre tiri consecutivi. Ora la partita è più equilibrata rispetto alla prima parte del periodo con continui capovolgimenti di fronte. L’Italia reagisce subito con un’altra buona occasione di capitan Bernard ma il disco non ne vuol sapere di entrare. Una penalità a Metalnikov permette al Blue Team di chiudere avanti ma si va al secondo intervallo sempre con i kazaki avanti di una rete.

Nella terza frazione il Kazakistan raddoppia dopo 5’. Talgat Zhailaouv si ritrova completamente libero sulla destra. Converge davanti allo slot, finta un passaggio e poi decide per una soluzione personale di rovescio da distanza ravvicinata che supera Bernard. Ancora una buona reazione della giovane Italia che però non ha confidenza con la rete. Buona occasione per Gander che s’invola verso la porta kazaka e tira un bel diagonale che però è fermato dall’estremo avversario. Il puck poi carambola sulla linea di porta ed esce di poco. L’Italia cerca il gol che potrebbe riaprire l’incontro ma si scopre. Il Kazakistan ne approfitta  e parte in contropiede con Vorontsov che viene fermato davanti porta anche se il suo tiro in scivolata è fermato da Bernard. Per gli arbitri è rigore. Lo stesso giocatore kazako s’incarica di battere il penalty e lo trasforma dopo essere andato di fronte allo slot di Bernard che viene superato con un tiro all’incrocio per il 3-0 degli asiatici. L’Italia, nonostante i tre gol subiti, cerca lo stesso di giocare ma la porta avversaria rimane sempre stregata. L’Italia trova la terza sconfitta consecutiva e Kazakistan che chiude imbattuto il torneo con 5 vittorie in 5 incontri. Il Blue Team arriva al quinto posto con cinque punti visto che nel primo pomeriggio il Giappone ha superato l’Ucraina (che retrocede) e di conseguenza anche il Blue Team. In serata si saprà quale squadra tra Polonia ed Ungheria andrà a Mosca 2016.  

A fine torneo sentiamo il coach Stefan Mair che fa una disamina lucida: “Mi assumo la responsabilità del risultato e di quanto fatto dalla squadra italiana in questo Mondiale. Anche contro il Kazakistan non abbiamo raccolto quanto costruito e specialmente nel secondo tempo non siamo riusciti a fare un gol nonostante i tanti tiri. Complessivamente il giudizio sulla squadra è buono sia a livello tecnico che tattico. In attacco, però, sono mancati i gol perché c’è difficoltà a lottare nello slot per mancanza di peso oltre all’assenza di un vero sniper che ci avrebbe fatto comodo. Comunque il gruppo può crescere. Ora si analizzerà quanto fatto per individuare i correttivi per la prossima stagione. Sono comunque soddisfatto anche se alla fine la sconfitta contro il Giappone ci è costata tanto per la classifica finale.

Anton Bernard, il capitano dell’Italia: “ Sono stato molto contento di aver fatto parte di questo gruppo e di esserne stato il capitano e voglio ringraziare tutti, staff e giocatori, per il massimo impegno profuso. Siamo una squadra molto giovane e non è semplice fare le cose giuste in pista al momento giusto. Mettetevi nei nostri panni. Ci vuole un po’ di tempo per crescere ma la strada intrapresa è quella corretta. Credo che dopo questo Mondiale abbiamo accumulato minuti importanti ed abbiamo vissuto situazioni che ci possono far crescere sotto tanti aspetti.”

Il responsabile del settore hockey della Fisg, Tommaso Teofoli: “Sono molto contento, insieme a tutta la diregenza FISG, di quello che ha fatto questa nazionale e mi complimento con lo staff tecnico. Il Blue Team ha mostrato grinta, spirito di squadra e carattere. Ma al tempo stesso deve crescere su alcuni aspetti come è logico che sia. Non si può pretendere tutto e subito. Abbiamo impostato il progetto sul lungo periodo ed i risultati arriveranno. Sarà nostra premura far si che per le Qualificazioni Olimpiche di febbraio 2016, la squadra arrivi in condizione giuste per affrontarle al meglio come tappa per il progetto 2022.”

Italia – Kazakistan 0-3 (0-1/0-0/0-2)

Marcatori:  06:42 (0-1) Rymarev (M.Khudyakov); 45:10 (0-2) T.Zhailauov (K.Savenkov); 53:59 (0-3) A.Vorontsov su rigore;

Formazione Italia: Andreas Bernard 60:00 (T.Tragust); A.Helfer-L.Trivellato; S.Marchetti-D.Sullivan;  A.Egger- M.A.Zanatta; L.Zanatta; J.Ramoser-B.Ihnack-M.Insam; M.Gander-L.Frigo-A.Bernard; N.Di Casmirro-G.Morini-A.Frei; L.Felicetti; R.Andergassen; All:S.Mair;

Formazione Kazakistan: P. Poluektov (D.Malgin); M.Semyonov-L.Metalnikov; R.Savchenko-A.Litvinenko; V.Tryasunov-A.Lipin; A.Lanza; R.Starchenko-A.Spiridonov-K.Rudenko; T.Zhailauov-K.Savenko-V.Krasnoslobodtsev; A.Vorontsov-M.Khudyakov-M.Panshin; Y.Rymarev; All: A.Nazarov;

Tiri in porta: Italia 24 (5/10/9) – Kazakistan (6/4/10)

Penalità: Italia 3×2’ – Kazakistan 2×2’

 

Calendario e risultati Mondiali di Cracovia 

Domenica 19 aprile 

Ungheria – Giappone 4-2 (1-1/1-1/2-0)
Ucraina – Kazakistan 2-5 (0-2/0-1/2-2)
Polonia – Italia 1-2 (0-1/1-1/0-0)

Lunedì 20 aprile

Kazakistan – Ungheria 5-0 (1-0/3-0/1-0)
Italia – Ucraina 2-1 d.t.s. (0-0/1-1/0-0/1-0)

Giappone – Polonia 0-2 (0-0/0-0/0-2)

Mercoledì 22 aprile

Kazakistan – Giappone 7-2 (3-0/0-0/4-2)
Italia – Ungheria 1-4 (0-2/0-0/1-2) 
Polonia – Ucraina 3-2 (0-0/1-1/2-1)

Giovedì 23 aprile

Giappone – Italia 3-2 (0-1/1-0/2-1)
Ucraina – Ungheria 2-4 (0-0/2-1/0-3)
Kazakistan – Polonia 3-2 (0-0/2-1/1-1) 

Sabato 25 aprile

Giappone – Ucraina 3-1 0-0/3-1/0-0)
Italia – Kazakistan 0-3 (0-1/0-0/0-2)
ore 20:00 Ungheria – Polonia

Classifica: 

1) Kazakistan 15 punti (+17)
2) Ungheria 9 punti (+2)
3) Polonia 6 punti (+1)
4) Giappone 6 punti (-6)
5) Italia 5 punti (-5)
6) Ucraina 1 punto (-9)

 A fine partita premi per Stefano Marchetti, Andreas Bernard e Brian Ihnacak; 

 

Dalla Tauron Arena di Cracovia. Da sinistra: Dott. Francesco De Vita, medico della Nazionale e Tommaso Teofoli, Responsabile di settore per la FISG, e poi il coaching staff della Nazionale – Ivano Zanatta, Stefan Mair, Lou Vairo e Roberto Scelfo; 

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