Para Ice Hockey, Mondiali di Ostrava: l’Italia travolge la Slovacchia e chiude al 7° posto

L’Italia chiude al settimo posto il Mondiale di para ice hockey a Ostrava. Gli azzurri di Massimo Da Rin si sono presi la rivincita contro la Slovacchia (vincitrice per 3-1 nell’ultima sfida del girone di martedì), imponendosi con un rotondo 4-0 nella finalina che metteva in palio il 7° posto del torneo iridato.

Bastano poco meno di due minuti all’Italia per sbloccare la partita con la rete di Nils Larch servito da Florian Planker. Cavaliere e compagni prendono fiducia e nel primo periodo trovano altre due reti con Gigi Rosa, approfittando del power play, e Andrea Macrì. Quest’ultimo nella seconda frazione fornisce l’assist a Planker per il gol che chiude i conti, ottenuto in doppia superiorità numerica. Tra i pali, invece, un attento Gabriele Araudo tiene chiusa la porta azzurra e si aggiudica il riconoscimento di migliore in campo. In autunno l’Italia tornerà in campo nel torneo di qualificazione per cercare uno dei tre pass restanti per la Paralimpiade di Pechino (4-13 marzo 2022).

Ecco il commento di Andrea Macrì: “Finalmente abbiamo fatto la partita che aspettavamo, che durante il percorso è diventata quella più importante. Bello finire con una vittoria, purtroppo con questa formula, la prima partita era quella fondamentale e noi e Norvegia ci giocavamo tutto. È andata male, però speriamo che la prossima volta possa andare in maniera diversa. Sicuramente non siamo soddisfatti di questo Mondiale perché non eravamo mai retrocessi in passato, per cui bisogna ripartire, non solo sul ghiaccio, ma anche fuori perché questo torneo ha messo in luce i problemi che stiamo vivendo a livello di movimento, dalla mancanza dei giocatori alla piena diffusione del nostro sport. Dovremo lavorare su questo per ringiovanire il nostro gruppo non solo in ottica Pechino e poi Milano Cortina. Per quanto riguarda il nostro gruppo attuale, ci prenderemo qualche giorno di pausa e poi ci metteremo sotto per centrare la qualificazione ai Giochi di Pechino“.

Pubblicato il