“Here to stay again”. Missione Svizzera e Road to Pechino 2022

Dopo la storica permanenza in Top Division, la Nazionale tra presente e futuro con nuovi impulsi e nuovi obiettivi. I giocatori della Nazionale protagonisti a Bolzano dopo l’esperienza del Mondiale 2019 in Slovacchia.

La Nazionale tra presente e futuro. Quest’oggi, presso la “Casa dello Sport” di Bolzano, alla presenza dei vertici FISG, Andrea Gios (Presidente), Reinhard Zublasing (Vice Presidente), Tommaso Teofoli (Consigliere di settore), Stefan Zisser (Responsabile delle squadre nazionali), ed alcuni giocatori, si è fatto il punto sulla situazione della squadra azzurra. Terminata l’esperienza al Mondiale di Bratislava, l’Italia dell’hockey ghiaccio guarda già ai prossimi due grandi eventi sportivi: la Top Division del 2020 in Svizzera e i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022. Sarà tutto concentrato tra maggio ed agosto 2020 quando l’Italia scenderà in pista per confermarsi ulteriormente tra le 16 big dell’hockey mondiale e per accedere nuovamente al torneo olimpico – Pechino 2022.

I giocatori della Nazionale presenti a Bolzano, – il capitano Alex Trivellato, Armin Helfer, Simon Kostner, Markus Gander, Ivan Deluca, Peter Hochkofler, Marco Insam, oltre al vice coach Giorgio De Bettin, credono molto in questi obiettivi futuri. La permanenza nella Top Division, dopo i recentissimi Mondiali IIHF 2019 in Slovacchia, è un ulteriore traguardo dopo la promozione dalla Divisione I – Gruppo A del 2018. “Here to stay…” era il motto coniato lo scorso ottobre, pensando potesse essere anche l’obiettivo – assolutamente alla portata – della squadra azzurra; e così è stato. L’Italia di coach Clayton Beddoes è riuscita a mantenere la TOP DIVISION per il secondo anno consecutivo conquistando la salvezza al termine del girone di Bratislava. Era dal triennio 2006/2007/2008 che la Nazionale Senior italiana non manteneva la massima divisione mondiale per più di un’edizione. Un grande risultato che ha anche portato l’Italia al 16° posto assoluto, guadagnando ben 3 posizioni nel ranking mondiale. Nessuna nazione, tra le 51 che compongono la classifica IIHF, è cresciuta quanto la nostra nell’ultimo anno. Ma proprio a seguito di questo exploit, il lavoro ora diventa ancora più impegnativo: le difficoltà e gli sforzi dei prossimi impegni saranno senza dubbio maggiori ma pur sempre sormontabili grazie ad un team coeso ed unito, pienamente consapevole delle sue incredibili capacità.

Ora c’è un anno di tempo per impostare al meglio gli impegni del 2020: prima in Svizzera, per la 74esima edizione dei Mondiali IIHF di Top Division (8-24 maggio 2020 – Zurigo e Losanna), con l’Italia alla ricerca di riconfermare il risultato ottenuto a Bratislava. Proprio quest’oggi la IIHF ha reso noto che l’Italia giocherà i prossimi Mondiali nella città di Zurigo e sfiderà Russia, Svizzera, Finlandia, Stati Uniti, Norvegia, Lettonia e Kazakistan.

Poi il grande sogno Olimpico che può diventare realtà. A fine agosto (27-30 agosto 2020 – Riga), in Lettonia, l’Italia scenderà in campo per assicurarsi uno dei tre posti ancora vacanti per il torneo Olimpico di hockey su ghiaccio a Pechino 2022. Gli azzurri si scontreranno con Lettonia, Francia ed una vincente dai gironi precedenti di qualificazione. Un nuovo traguardo per il quale l’Italia può prepararsi con largo anticipo: nonostante gli avversari determinati, la squadra ha tutte le carte in regola per approcciarsi a questo appuntamento con positività e convinzione.

A questo punto non rimane che ringraziare i ragazzi e l’intero coaching staff per quanto fatto in questo inizio 2019 e spronarli per i prossimi appuntamenti ben sapendo che la Nazionale è e sarà la protagonista di grandi avventure ancora tutte da scrivere.

Da sinistra: Reinhard Zublasing, Tommaso Teofoli, Andrea Gios e Stefan Zisser.

Nella foto di copertina, da sinistra in alto: Giorgio De Bettin (vice allenatore), Markus Prinoth (sponsor tecnico), Marco Insam, Gianfranco Talamini (team leader), Markus Gander, Ivan De Luca, Peter Hochkofler, Alex Trivellato, Armin Helfer e Simon Kostner.

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