Short Track

Venticinque anni di storia a tutta velocità, sul filo dei centesimi, graffiando il ghiaccio senza voltarsi mai. Accolto alle Olimpiadi dal 1992, lo short track è il regno degli sprinter, là dove oltre agli avversari, serve piegare il tempo: mesi e anni di preparazione condensati in una manciata di minuti, quando a nervi, testa e gambe tocca il compito più difficile. Un continuo compromesso tra equilibrio e rapidità, spingendo sul ghiaccio o accarezzandolo tra rettilineo e curve, lì su quell’ovale lungo 111 metri. Tutto d’un fiato, frenando solo se costretti e disegnando le linee più brevi per scorgere il varco giusto ed infilare gli avversari. In gara servono coraggio e lucidità, governando una forza che ti spinge per terra, verso il ghiaccio, mentre invece lo sguardo deve puntare sempre avanti, senza indecisione. Così nascono le nostre frecce azzurre, saette eleganti tra le più rapide al mondo, a caccia di record, vittorie e medaglie. Vocazione da leader, vocazione azzurra.